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Egli era infatti malconcio; la densa brina gli pendeva dalle palpebre in candidi stalattiti; ed il contrasto delle tenebre col chiarore del fuoco faceva apparire degli archibaleni perfino sopra i suoi baffi.
— Tu lo vedi, Piccina, rispose Gianni lentamente, mentre si toglieva dal collo una lunga ciarpa di lana e si scaldava le mani; non siamo d’estate e non è meraviglioso che io sia malconcio.
— Non voglio che tu mi chiami piccina, Gianni mio, diss’ella con un tal modo vezzoso che pareva far fede del contrario.
— E che sei tu dunque? replicò Gianni sorridendo nel guardarla, e cingendola col maggior garbo che comportava la sua grossa mano, tu sei un punto, e qui egli contemplò il suo bimbo, un punto e... ma no; ero per dire una buona celia, ma non la dirò per tema di errare; eppure non credo di essere mai stato più vicino a farla.
Egli era sempre sul punto di fare o dire alcun che; ma nulla mai compiva quel lento e dabben uomo di Gianni; quel Gianni dallo spirito pesante e pur luminoso ad un tempo, dalla ruvida scorza e dal core gentile, dall’esterno volgare ma dall’anima raggiante; così semplicione, ma cotanto buono!