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peva dissimulare, dichiarò che il ballo era finito per lei, forse perchè il carrettiere fumava la sua pipa accanto al fuoco ed ella preferiva starsene con lui. La signora Filding che non aveva la scelta dichiarò a sua volta che non era in età da ballare, e così dissero gli altri, eccetto Marina, che si levò pronta a danzare, ed i due sposi si slanciarono da soli fra gli evviva della compagnia ed al suono animato dell’arpa di Berta.
Ebbene, credetemi se volete, non avevano ballato cinque minuti quando ad un tratto il carrettiere gettò via la pipa, cinse Piccina e partì con tallone e punta saltando a meraviglia. Appena Tacleton lo vide, si slancia a sua volta verso la signora Filding e la trascina al seguito delle altre coppie; il vecchio Piccino, che è tutto fuoco, afferra la vecchietta Piccina e si getta nel più caldo della mischia, mentre Caleb e l’attonita Tilda, tenendosi per mano, corrono anche essi e la nostra servetta dà calci e pugni a destra ed a manca, credendo questo l’elemento del ballo.
Evviva!... ecco il canto del grillo canterino, a cui fa êco il rumoreggiante paiuolo.
Ma che avvenne? Mentr’io girava gli occhi cercando Piccina per rimirare l’ultima volta quel visino raggiante, ecco tutto è svanito ed io son solo; e della cara visione null’altro rimane che un balocco infranto sul suolo ed un grillo che canta sul mio focolare.
fine.