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La piccola bionda ascoltatrice, poich’ella era bionda e giovane benchè grassoccia (al che io nulla trovo a ridire) accese un lume; dette un’occhiata al mietitore che sulla cima del suo orologio aveva già fatta una buona raccolta di minuti e guardò dalla finestra, ma le tenebre non le permisero di veder altro se non il proprio visino riflesso sul vetro. E la mia opinione e forse anche la vostra è che ella poteva guardare un bel pezzo prima di veder nulla di così vezzoso.
Allorchè ella ritornò ad assidersi accanto al fuoco il grillo ed il paiuolo non avevano certo cessato, ma parevano invasi da una vera rabbia di emulazione, in cui l’uno non giungeva mai a vincer l’altro.
Pareva un’ansante corsa. Cri, cri, cri, cinguettava il grillo che aveva preso la mano. Bu, bu, bu...m! urlava il paiuolo, raggiungendolo a grossi gorgogli, e cri, cri, cri, da capo il grillo dal suo cantuccio e bu, bu, bu...m il paiuolo; niuno può farsi una adequata idea di tutto ciò.
Ed il grillo più fresco che mai, nè il paiuolo era da meno, sicchè si correvano dietro di meglio in meglio. Alla fine vibrarono d’accordo ed in quel serra serra ci sarebbe voluta una testa migliore della mia