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Se mai vi fu al mondo una donnetta irresistibile, tale appariva Piccina in que’ trasporti di gioia. Non furono mai uditi auguri più sinceri e deliziosi di quelli che faceva piovere sovra sè medesima e sulla nuova sposa.
L’onesto carrettiere rimaneva muto, confuso, mentre tante emozioni tumultuavano nel suo seno. Alla fine corse a Piccina, che lo arrestò con la mano indietreggiando.
— No, Gianni, ascolta prima ogni cosa. Non amarmi di nuovo se prima non hai udito tutto. Ebbi torto di serbare un segreto con te e me ne dolgo. Non pensai che stava male se non ieri sera quando assisa a’ tuoi piedi sullo sgabelletto, lessi nel tuo volto che mi avevi veduta nel magazzino con Edoardo: indovinai ciò che pensavi e compresi quanto era stata colpevole. Ma oh! caro Gianni, e come osasti sospettare di me?
La poverina singhiozzò di nuovo. Gianni si provò a stringerla tra le sue braccia, ma ella non lo permise.
— Abbi pazienza, non mi amare ancora, Gianni; aspetta un altro minuto. Se all’annunzio di quel matrimonio mi vedesti afflitta, amico mio, era appunto perchè io