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— Babbo, disse Berta, esitando, dove è Maria?

— È qui, mia cara, rispose Caleb.

— Non vi ha nulla da mutare in lei? Non mi avete detto alcuna cosa di lei che non fosse vero?

— L’avrei forse fatto, ne ho paura, rispose Caleb, se avessi potuto dipingerla meglio di ciò che veramente appare, ma me ne astenni perchè solo a suo svantaggio si potrebbe mutare.

Benchè la cieca nel chiedere fosse sicura della risposta, pure nell’udirla abbracciò Piccina con gioia ed orgoglio più e più volte.

— Altri cambiamenti possono avvenire, o mia diletta, disse Piccina; ma cambiamenti in meglio, che forse arrecheranno grande gioia ad alcuni di noi. Ma qualunque cosa avvenga non ti commovere troppo: odo un romorìo nella strada, tu hai l’udito finissimo, Berta mia, sono ruote?

— Sì, esse corrono velocissime.

— Io.... io, ben so che hai l’orecchio fino, disse Piccina mettendosi la mano sul cuore a comprimerne i palpiti e parlando con volubilità; lo so per averlo sovente notato e perchè ieri sera riconoscesti con tanta prontezza quel passo straniero; non so bene