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— Io veggo, disse Piccina, un vecchio abbandonato sopra una seggiola, nascondendo il viso tra le mani in atto dolente, come se attendesse a conforto le carezze della figlia.

— Sì, sì lo consolerà, ma continua.

— È un vecchio consunto dai travagli, magro, sparuto, pensieroso, dai capelli bianchi. Ora lo veggo abbattuto e curvo per crudele tenzone; ma l’ho visto lottare altre volte e con più coraggio per conseguire una meta nobile e sacra. Io onoro, Berta mia, quel capo canuto e lo benedico.

La cieca si mosse, cadde in ginocchio e strinse al suo seno que’ capelli bianchi: ecco, gridò, eccomi ridonata la vista; era cieca ed i miei occhi si sono aperti. Io non lo conosceva, ed ora penso che avrei potuto morire e non aver contezza di mio padre che tanto ha fatto per me.

L’emozione di Caleb non si esprime a parole.

Ed ella continuò tenendolo stretto al cuore: non vi è umana creatura, fosse pur giovane e bella, a me tanto cara, tanto diletta quanto questo mio povero babbo desolato e canuto. Che niuno mi chiami più la cieca; nelle mie preci riconoscenti non