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e teneramente l’abbracciavano, quello sguardo pareva dire: è questa la moglie che ti ha rotta la fede?

Una, due o tre fiate in quella notte lunghissima ed affannosa esse mostrarono sullo sgabelletto favorito le mani giunte, la testa china, i capelli sparsi, come l’aveva veduta l’ultima volta. Ma se allora ella appariva desolata, le fate, senza darsi altro pensiero di lui, la circondavano, confortandola di baci e disputando chi le mostrerebbe più simpatia e tenerezza.

Così scorse la notte. Disparve la luna, impallidirono le stelle, un freddo giorno irruppe e spuntò il sole. Il carrettiere sempre meditabondo sedeva ancora all’angolo del camino con la testa fra le mani. Tutta la notte il grillo fedele aveva fatto udire il suo cri cri sul focolare ed egli aveva ascoltato il piccolo canterino; tutta la notte le domestiche fate si erano affaccendate intorno a lui per mostrargliela cara e senza labe nello specchio, dissipando l’ombra fatale che di tanto in tanto l’offuscava.

Quando fu giorno chiaro, egli si levò, rassettò i suoi panni e si lavò il viso. Perchè non avrebbe potuto lavorar lietamente come soleva, essendo troppo preoccupato,