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una sola creatura maliziosa o calunniatrice, ma tutte fossero vogliose di lodarla, di proteggerla.

Egli non sapeva più distogliersi dall’immagine di Piccina. Ella lavorava presso il fuoco canterellando. Quale ridente lavoratrice, quale ordinata Piccina! La schiera delle fate la circondò in un istante per comune consenso come le stelle circondano il sole, e pareva dire: è questa la moglie leggiera di cui deplori i traviamenti?

Si odono grida di gioia, musici strumenti, lingue ciarliere e scoppii di risa; un’allegra brigata si precipita nella stanza; Marina Filding e molte altre vaghe fanciulle erano in quella, ma Piccina appariva la più bella di tutte e giovane quanto le altre. E la brigata pregava le si unisse; che andava ad un ballo. Se mai piedini gentili furono creati per la danza erano al certo quelli di Piccina; ma ella sorrise, scosse la testa, e mostrando le pietanze sul fuoco e la tavola già imbandita, congedò tutti con un’aria di trionfo che la rendeva più vezzosa, salutando ad uno ad uno con comica indifferenza, la quale doveva spingere quelli che avevano sperato di danzar con lei ad impiccarsi, se erano veramente suoi adoratori; ed eranlo tutti più o meno.