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— Così graziosa, così dolce, piccola massaia, affettuosa, sempre lieta ed in faccende, diceva la voce.
— E perciò appunto l’amava cotanto! rispose Gianni, e la voce lo riprese e suggerì: l’amo tanto.
Il carrettiere ripetè: l’amava; ma con voce meno decisa, parendo quasi la lingua rifiutasse di obbedirgli e volesse intercedere appo lui. Ed il genio levò la mano in atto di preghiera e disse: per il tuo focolare....
— Ch’ella ha oltraggiato, soggiunse Gianni.
— Ch’ella ha benedetto tante volte e rallegrato; che senza lei non è che un ammasso di mattoni e sassi e consumata cenere, ma ch’ella mutò in altare della tua casa, sul quale ogni sera tu immolavi qualche meschina passione, egoismo o travaglio, e facevi l’offerta d’un’anima tranquilla, d’una natura confidente e d’un cuore traboccante di affetto. Ed il fumo di questo povero focolare s’innalzava al cielo pieno delle maggiori fragranze, degl’incensi più preziosi bruciati nei più splendidi templi del mondo. Per il tuo proprio focolare, per questo quieto santuario pieno di gentili influenze e di tenere rimembranze, ascoltami! Presta l’o-