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miserabile di lottare corpo a corpo, e l’altro era più giovane.

Ecco un pensiero pauroso e fatale per quella sua disposizione di spirito, pensiero di collera che tentava spingerlo al passo maledetto e che avrebbe cangiata quella lieta casa in dimora di spettri, fuggita ogni sera da solitario viandante, e nella quale, velata la luna, i timidi vedrebbero ergersi ombre combattenti presso le rovinate finestre o udrebbero nelle tempeste selvaggi clamori.

L’altro era più giovane! Sì, sì, qualche amante che aveva conquiso quel cuore che egli mai non aveva commosso, forse l’oggetto del suo primo amore di cui pensava e sognava. Ella aveva penato, penato assai, mentre la credeva così felice al suo fianco. Che agonia in tali pensieri!

Piccina era salita per mettere a letto il bambino, e mentre il marito sedeva curvo presso il focolare e inabissato nella sua miseria non percepiva alcun suono, ella discese non vista ed accostò lo sgabello ai suoi piedi. Gianni non si accorse di lei se non quando ne sentì la mano sulla propria e la vide levare lo sguardo al suo viso. Con sorpresa?