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bisognasse, se spedite per mandare all’altro mondo il piccolo Peribingle, fosse pur stato un Sansone in fasce.

Per passatempo Piccina cavò di tasca la borsetta da lavoro che sempre aveva seco. Non so come facesse, il fatto è che un po’ lavorava, un po’ ninnava il bimbo e trovò anche il tempo di susurrare alcune parole all’orecchio di Marina, mentre la vecchia signora incominciava a sonnecchiare: così quel dopo pranzo a lei sempre intenta ai lavoro non sembrò soverchiamente lungo.

Ella aveva fatte sue con solenne patto tutte le piccole noie domestiche che gli altri giorni disbrigava Berta; perciò sul far della sera attizzò il focolare, preparò l’occorrente per il thè, chiuse le imposte ed accese il lume: poi si avvicinò alla rustica arpa che Caleb aveva fabbricata per Berta e suonò alcune ariette veramente bene: la natura le aveva largito una delicata e piccola orecchia fatta per la musica ed anche per i gioielli, se ne avesse avuti.

Era l’ora in cui solevasi apprestare il thè, e Tacleton tornò per prenderlo in compagnia e passare la restante serata. Caleb e Berta avevano fatto ritorno da qualche tempo, ed il primo già aveva messo mano al-