Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/98

80 diario roncalli

lora, contemporaneamente, si rilasciasse il Battaglione di Melara con armi e bagagli, che è come prigioniero a Civitavecchia, e più le casse di fucili che furono sequestrate colà.

Nelle ore pomeridiane, al Casino di Frebon, fu innalzata una bandiera inglese.

I Francesi, essendo retroceduti fino a Castel di Guido, da ieri alle 6 pomeridiane ed in tutta la giornata d’oggi, non vi è stato altro attacco.

Al Maccao (dei Gesuiti) fu carcerato un Gesuita travestito da militare. Gli fu trovata una provvisione di corde nuove che si credettero preparate per facilitare una scalata.

Si è fatto rapporto ai deputati che nelle ore pomeridiane, in via Mazzarino, presso il Quirinale, essendo alcuni lavoranti occupati a costruire barricate, uno di questi stese la mano per prendere due limoni in un prossimo giardino che comunica con una casa abitata dall’avvocato Mercarelli (difensore delle cause dei Santi).

Un individuo (di circa 35 ai 40 anni), vestito da prete, gli si fece addosso e gli diede due stoccate, e quindi, sopraggiunto l’avvocato, gli esplose un colpo di pistola e lo fece cader morto. Corse la civica e la cavalleria. Si arrestarono i rei e si perquisì la casa.

Il prete, (col quale l’estensore stesso parlò), che disse chiamarsi Betti, confessò essere un ex-Gesuita; ed intrepido ed indifferente favellava con tutti, rimettendo la sua vita nelle mani del Signore.

Egli si era rifuggiato in casa dell’avvocato, suo amico, con altri colleghi.