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Il curato della Madonna del Rosario, al Monte Mario (Padre Pier Vincenzo Sghirla, genovese, Domenicano) sul far della sera di questo giorno, fu sorpreso su una cavalcatura, in abiti secolari, dai finanzieri, traversando alcune vigne. Gli fu domandato chi fosse, ed egli rispose essere il curato che andava per affari della sua parrocchia. I finanzieri gli intimarono di scender da cavallo per perquisirlo. Questo sciagurato aveva un pugnaletto, due pistole, un bastone animato, due borse, una piena di monete d’oro e l’altra di argento, ed una lettera, di suo pugno, al parroco di S. Onofrio, colla quale, riassumendo alcuni concerti già presi, gli raccomandava di renderlo informato degli avvenimenti che ne sarebbero seguiti.

Allora quei finanzieri lo condussero verso la Camìlluccia, e, d’ordine del loro ufficiale, postolo in ginocchio, lo fucilarono, e poscia gettarono il suo cadavere presso una vigna.

In seguito di tale lettera, fu proceduto, nella notte, all’arresto del parroco e vice-parroco di S. Onofrio, fii cui non s’ebbe più notizia. Furono anch’essi fucilati.


1° Maggio. — Menano fanatismo le manovre del generale Garibaldi, effettuate ieri nell’attacco, nel dare la caccia ai Francesi. Egli comandava i suoi uomini col fischio, e, a guisa di rettili, striscianti in terra tra l’erba, essi sorgevano in un punto, ora da una parte, ora dall’altra, e, coi moschetti, ne facevano macello.