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giorni, di sgombrare il locale, in fine si dovette quasi adoperare la forza.

Le monache di Campo Marzo, di S. Marta, di S. Urbano anch’esse dovettero abbandonare i loro monasteri, essendo destinati alcuni monasteri per acquartierarvi truppe, altri per ospedali.

A quelli di Campo Marzo e S. Marta si stanno atterrando alcuni muraglioni.

Questa mattina, nelle ore antimeridiane, il commendatore Campana fu assassinato in sua propria casa da un incognito che venne per parlargli.

Ebbe tre pugnalate; ma non riuscirono mortali. Caduto però in terra, ne riportò una forte percossa all’occipite con qualche pericolo1.

Questa mattina vi fu rivista generale della Civica sulla piazza dei SS. Apostoli.

Galletti (come presidente dell’Assemblea) parlò al popolo e lo eccitò alle armi per difendere la Repubblica.

Quindi lo seguì Sterbini, che domandò alla Civica (circa 3000) se avessero sofferto in buona pace che lo straniero venisse a dettarci nuove leggi. La Civica rispose no. Poscia soggiunse se volevano ferme quelle istituzioni che erano state emanate dal popolo e rispose .


  1. Il commendatore, poi marchese Pietro Campana, s’era posto alla testa d’una congiura contro la repubblica, nella quale congiura erano entrati soldati della guardia svizzera, ufficiali dei carabinieri e una compagnia della guardia civica di cui egli era colonnello.