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nel popolo stesso, che aveva fatto eco alle savie ed energiche deliberazioni prese da essa.

Assicurare intanto il pubblico di tutto il suo impegno per fare assicurare dalle truppe i punti essenziali per combattere l’inimico, e portar fiducia che esse, animate da quei sentimenti, non smentiranno a sè stesse.


27 — Nella scorsa notte Armellini sottomise all’Assemblea il suo parere di doversi affidare alla generosità e lealtà dei Francesi e farli entrare. (Disapprovazione generale)1.

Montecchi, tornato questa mattina da Civitavecchia, fece rapporto della situazione di quella città.

Egli disse che quel commissario straordinario della Repubblica aveva protestato sullo sbarco che veniva vietato alla legione Manara dal generale francese, e che, in seguito, aveva ottenuto che sbarcasse liberamente a Porto d’Anzio con la condizione impostale dal suddetto generale di non poter entrare in Roma fino al 4 maggio inclusivo2.

Altra protesta aver fatto similmente per la legione Melara per la quale, per altro, fu richiesto dal gene-

  1. L’Armellini mostrava, con queste parole, di prestare fede alle dichiarazioni francesi.
  2. Il Manara rifiutò le condizioni dal generale francese; ma «il Preside di Civitavecchia, M. Mannucci, credette di potere, a nome del Ministro della guerra, ottemperare alle condizioni che esigeva Oudinot....» Per mantenersi almeno in parte fedeli alla data parola, egli, coi suoi, si tenne, il 30 aprile, alla riserva. (Dandolo, I volontari e i Bersaglieri Lombardi. Milano, Boniotti, 1860, pag. 123). Arrivò la legione Manara in Roma la mattina del 29 di aprile.