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 1849  63

pagarsi al cav. Mencacci 1, non si sa per qual genere di merito.

Fu rimessa al Triumvirato.

Bonaparte, nel mostrare la premura che vi era per approvare il preventivo de’ lavori pubblici, dichiarò pubblicamente che i banchi dove siedevano i deputati non erano ancora pagati.

Questa mattina fu affisso un Avviso manoscritto col quale s’invitava il popolo a salvare Galletti, che era minacciato della vita perchè creduto da alcuni amico dell’Austria e corrispondente con Gaeta.

Con altro Avviso si avvertiva il pubblico che giravano monete repubblicane falsificate.


16. — Nel di 14 il Triumvirato pubblicò un proclama sugli avvenimenti di Piemonte, Genova, e Toscana.

In esso fece dichiarazione che Roma apre le braccia a tutti gli emigrati.


  1. La famiglia Mencacci era una delle più ricche dei mercanti di campagna, dell’Agro romano, venuta a tale da umilissimo stato, perchè, durante l’impero del primo Napoleone, Lorenzo Mencacci aveva avuto il coraggio di affiggere alle porte di San Giovanni in Laterano e di S. Pietro la Bolla di scomunica lanciata da Pio VII contro lo stesso Napoleone. Mentre dimorava in Roma il pretendente di Portogallo D. Michele I, il cav. Mencacci dissipò gran parte della sua fortuna trattando lautamente questo principe spodestato. Gregorio XVI, ch’era stato largo verso D. Michele col fissargli un assegno di 1800 scudi al mese, che poi ridusse a 600, partito questo da Roma, stanziò parte di tale somma a favore del Mencacci; la quale gli fu conservata dal Governo di Pio IX.