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di riversibilità, che poteva avanzare una potenza nemica, potessero comprimerla; la paura l’ha sopraffatta e la reazione prese coraggio. Noi esser in casi diversi. Quando abbiamo proclamato la Repubblica abbiamo detto che sul seggio di S. Pietro non potesse venire altro Sovrano e ciò in seguito dell’abbandono del Papa. Tutti perciò dover rimaner fermi al loro posto perchè sicuri di aver operato quello che si doveva.

Sterbini invitò l’Assemblea a proferire pubblicamente il giuramento di voler piuttosto morire sotto le sue rovine che cedere. Quindi gridò: Giuriamolo! — Allora tutti i deputati si alzarono in piedi e coi cappelli in aria ripeterono ad alta voce: Sì lo giuriamo.

Applausi strepitosi dalle tribune1.


15. — Nella tornata di questa mattina l’Assemblea stabili che la causa del generale Zamboni e suoi complici sia rimessa al tribunale ordinario, che giudicherà colle norme delle leggi ordinarie.

Ventisei deputati sottoscrissero una interpellazione al Ministro delle finanze perchè desse schiarimento sopra la cifra di scudi 12 mila all’anno che si dice

  1. In quest’adunanza l’assemblea dichiarò quanto segue:
          «La Republica Romana, asilo e propugnacolo della Italiana libertà, non cederà,nè transigerà giammai. I Rappresentanti ed i Triumviri giurano, in nome di Dio e del popolo: La patria sarà salva.