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56 | diario roncalli |
di quei militi uccise un frate di S. Francesco nel mentre ascondeva alcuni voti di una sacra imagine.
Garibaldi ordinò che fosse posto quel soldato per varie ore alla berlina e quindi lo fece fucilare.
6. — Questa mattina mi recai a visitare il Santo Uffizio1; osservai ossa umane in gran quantità, alcuni capelli ammassati fra la terra ed un trabocchetto, che sembrano sufficienti prove di una precedente barbarie.
9. — Nel venerdì santo, in S. Pietro, si espose nuovamente, dopo varii anni, la Croce illuminata. Molto concorso.
Nella mattina del giorno di Pasqua l’Assemblea, il Triumvirato ed i Ministri si recarono a S. Pietro per assistere ad una solenne messa cantata. La messa fu celebrata dall’Abate Scoppola, cappellano militare2. V’intervenne la truppa di ogni arma con sei pezzi di cannone.
Dopo la funzione, il suddetto Abate Scoppola, dalla gran loggia parata dei tre colori nazionali e circondato, invece che dalle Ventole, dalle bandiere, prese il Venerabile e diede la Benedizione al numeroso popolo e truppa che era sulla piazza3. Dopo ciò,
- ↑ N’era stata decretata l’apertura il 31 di marzo ed erasi fatta il 1° di aprile.
- ↑ Lo Spada, op. cit., ni, 358, lo chiama Spola.
- ↑ Facevangli da assistenti il padre Ventura e il padre Gavazzi. Il padre Ventura era, o si fingeva, repubblicano; ma più tardi si conciliò colla Chiesa e andò in Francia a predicare. Il padre Gavazzi, bolognese, e notissimo, non mutò opinioni e vive oggi in Roma.