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1849 | 55 |
per il corso si avviarono al Quirinale, dal Triumvirato, gridando viva la Repubblica rossa — morte a Carlo Alberto — morte ai preti — armi, danari, guerra. Mazzini si affacciò dal balcone della Consulta ed assicurò che la guerra si sarebbe fatta; che avessero fiducia in lui, come egli l’aveva in loro.
Nel passare che fece la turba innanzi ai caffè degli Scacchi e quello delii Crociferi (essendo caffè cosi detti neri e dove vi era qualche prete) furono discacciati i frequentanti, messi a soqquadro le mobilie e tirata qualche sassata.
Nella sera dei 2, altra turba del caffè delle Belle Arti girò per il Corso cantando e gridando viva la repubblica rossa. Quindi passò al palazzo dei Ministro di Sardegna e colà si fecero fischiate.
3. — Nella sera del 1° corr. un imprudente sacerdote declamava contro la Repubblica dentro al caffè dei Crociferi, a Fontana di Trevi. Saputosi ciò da alcuni frequentatori del caffè delle Belle Arti e del Circolo Popolare, si recarono a quel caffè e cercarono del sacerdote. Questi, preso da timore, si era nascosto. Però, trovatolo, senza malmenarlo, gli fu intimato di salire sopra uno dei tavolini e disdirsi in pubblico predicando ad alta voce in favore della repubblica, il che eseguì a meraviglia.
Calandrelli, ff. di Ministro della guerra, ha emesso la sua rinunzia.
4 Aprile. — Nel 1° di aprile in Rieti vi fu rissa fra i militi di Garibaldi. Vi furono otto morti. Una