Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/687


1870 661

all’armata italiana continuarono fino a notte avanzata con luminarie.

Un busto del re d’Italia, in mezzo a migliaia di bandiere, fu portato sul dorso da un individuo per il Corso, al qual busto tutti tributavano omaggi di riverenza e di affetto.

Non mancarono grida di «Morte ai preti ed ai Gesuiti, morte al cardinale Antonelli». Nè fu rispettato un prete, che traversò il Corso con un uffiziale italiano, poichè venne preso a fischiate.

Al portone del colonnello Evangelisti furono tirate sassate con grida minacciose.

Si atterrarono stemmi pontifici, e gli altri furono coperti da tele bianche.

Si dice che presso la Rotonda un emigrato romano uccise, con un colpo di revolver, uno zuavo ed uno squadrigliere.

Altrove, dal popolo, furono malmenati e disarmati soldati esteri.

Del resto, esecrazioni generali al Papa per la resistenza che aveva voluto si facesse con spargimento di sangue.

Mentre però la piazza di Roma trovavasi già occupata militarmente, il Campidoglio era tuttora in mano dei papalini i quali, difendendosi perdutamente, non volevano cedere. Fu circondato dai bersaglieri e, dopo un combattimento, alla fine fu ceduto.

Gl’Italiani ebbero 5 morti e 17 feriti1.


  1. Trentadue morti e centoquarantatrè feriti.