Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
650 | diario roncalli |
Il conte, nel mattino degli 11 (domenica), ripartì alla volta di Firenze.
Si proseguono, alacremente, lavori di fortificazioni e barricate anche nell’interno della città. Alcune porte furono chiuse.
Le truppe indigene si dice che non vogliano battersi.
Gli zuavi sono quasi tutti inviati contro gl’invasori.
9-11. — Si piantarono cannoni nei giardini vaticani, ai monti Gianicolo ed Aventino ed alla stazione.
Si lavorano fortificazioni in varii posti suburbani; si murarono alcune porte della città, le meno necessarie, le altre si barricarono, ed ora si attende il nemico per combatterlo.
Però, è a tutti noto che gli indigeni e gli Svizzeri non intenderanno di battersi con truppe regolari.
Vi sono gli zuavi i quali sosterranno l’onore della bandiera, che saranno i sacrificati; essi si trovano quasi tutti nell’esterno della città e presso i varii confini.
Si sparse la voce che ad un uffiziale degli zuavi fu trovata una nota delle botteghe ed abitazioni dei principali orefici della città, e le insinuazioni del partito anarchico fecero credere alla popolazione che fosse per saccheggiarle.
Nella stessa sera il Papa tenne in oggetto una congregazione di sette cardinali. La maggioranza fu di respingere qualsiasi conciliazione e di opporre re-