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Si racconta che sua Eminenza rispondesse:

«Per carità, caro generale, non metta femmine nell’esercito perchè le donne fanno sempre confusione e danno».

Nelle presenti contingenze politiche non manca la satira romana di farsi sentire. Relativamente alla Francia, si disse:

«La nazione ciarlatana
Vincitrice di Mentana
Non appena fu sul Reno
Che s’è venuta meno».

Inoltre, fu rappresentato Napoleone III dentro un bigoncio con addosso una quantità di mele, lo che indicherebbe trovarsi in modo da non potersi muovere, sopraffatto dalle busse ricevute.

Tra i sogni degli esaltati del partito clericale è pur quello che la Prussia potesse inviare al Papa una flotta per proteggere la S. Sede.

Alcuni giovinastri di bell’umore spaccarono una quantità di grosse zucche e cocomeri piantandovi su ciascuno una bandieretta prussiana e, gettatele nel Tevere, le fecero trascorrere per le sue acque col motto: «Flotta prussiana».

Si racconta che il Papa, nella sua infallibilità, in una di queste mattine ebbe sospetto che il caffè che gli fu apprestato fosse avvelenato. Ne volle far prendere alcun poco ad un gatto e questo mori.

Tra i frizzi del Papa si parla sempre di quello che, in una pubblica premiazione a cui assisteva, sentendo il cognome Galli, disse:

«Ora però i galli non cantano più».