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triti tra i dissidenti, taluni de’ quali scandalosi e la pressione esercitata sulla discussione della infallibilità del Papa.

Questi opuscoli furono mandati e letti da Pio IX che ne fu oltremodo indignato 1.

Nella congregazione generale del giorno 16 si comunicò agli adunati una protesta, redatta dai cardinali presidenti delle congregazioni generali.

De Angelis,
De Luca,
Bizzarri,
Bilio,
Capalti,

in disapprovazione delle calunnie sparse dai giornali, e segnatamente di quelle contenute nei due indicati opuscoli, contro il Concilio, invitando i Padri, come testimonii della verità, a voler significare il loro avviso intorno alla protesta suddetta.

Il Giornale di Roma del 16 corrente, numero 159, asserisce:

«A questo invito hanno i Padri universalmente manifestato la loro pienissima adesione e, dietro invito degli stessi Eminentissimi presidenti, hanno confermato i Padri coll’apporre la propria firma ad uno degli esemplari della protesta per conservarsi negli atti dei Concilio, a perpetua memoria del fatto».

La sostanza della protesta è che tutta si dichiara falsa e calunniosa, ed in dispregio ed in offesa del

  1. L’ultimo dei due opuscoli fu quello che, secondo riferisce il Roncalli, sotto la data del 15 di luglio, tanto irritò il pontefice.