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4. — Per una innocente combinazione, che in persone di sospetti principii sarebbe criminoso, il maestro Rolland, del concerto dei gendarmi, la sera di S. Giovanni, che ebbe l'onore di essere prescelto colle melodie militari a piazza Colonna, per festeggiare il fausto giorno onomastico del Papa, apri il concerto con una marcia funebre e terminò con altra marcia funebre.

Non poteva la cosa trascorrere inosservata, e taluni ne risero.

Il ministro della guerra (Kanzler) chiamò il maestro e lo rimproverò del suo imprudente procedere.

7. — Ieri i vescovi non si riunirono in Concilio.

Attendono l’intimazione della generale pubblica riunione, nella quale sarà proclamato il dogma della infallibilità.

Alcuni, che si dicono bene informati, l’annunziano per il giorno 18.

Tutte le campane suoneranno a distesa per un’ora intiera, le artiglierie tuoneranno dal forte Sant’Angelo e dai monti Aventino e Gianicolo.

La Chiesa, esultante, non verrà meno al compito suo coll’innalzare speciali preci all’Altissimo coi cantici ambrosiani e del Paracleto imperatore, e la città, con luminarie della solita spontaneità, metterà il suggello alle preordinate dimostrazioni. Insomma, sorgerà la nuova èra del cristianesimo progressivo, in cui il primo ministro del santuario stringe la mano al Re dei Re, al dominatore dei dominatori, misurandosi colla sua potenza divina.