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lumi necessari per iscorgere, fra tante tenebre, la luce di salvamento.

A ciò si aggiunga che dal ministero delle armi furono testè riaperti i ruoli militari.

Molti asseverano che per la prossima solennità di S. Pietro sarà pubblicato il decreto con un atto sovrano strepitoso del Papa, cioè un’amnistia generale.

Nè debbono siffatte voci tenersi in totale dispregio e diffidenza, poichè, da vario tempo, aveva in animo Pio IX di far uso di un tale atto di clemenza per temperare, in qualche modo, le passate e presenti severità esercitate dal suo Governo; ma i mali consigli dei dominatori ne lo dissuasero, siccome atto che sarebbe stato censurato di pressione de’ potentati; cosicchè, come abbiamo detto, adottò, invece, il temperamento che coloro i quali desiderassero di conseguire il perdono ai trascorsi politici lo dovessero implorare in iscritto; e alcuni già lo fecero.

Checchè sia di ciò, sta in fatto che la fede è oramai accreditata che il dogma della infallibilità non sarà una chimera od una parola vuota di senso, e che tutti gli ostacoli saranno, ad ogni costo, rimossi e, sempre mai, col corollario proverbiale che: «Portæ inferi non prevalebunt».

Sono poi stati molti gli attacchi su tale punto, che taluni tra i vescovi ebbero il coraggio di sostenere, e le scandalose conseguenze derivatene.

Fra i più caldi e recenti oppositori fu il vescovo di Montpellier, il quale perciò, fatto segno alle più pronunziate persecuzioni, si vide costretto a chiedere un congedo che gli fu negato.