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616 | diario roncalli |
Uno di quei padri, complimentando S. Santità, disse:
«Che era edificante che, mentre altri si occupavano dei divertimenti del carnevale, egli insegnasse al pubblico a santificarlo».
Il S. Padre gli rispose:
«Mio reverendo, siete male informato poiché da varii anni cotesti divertimenti sono divenuti piuttosto carnevaleschi».
Infatti, il 3 corrente, secondo giorno di carnevale, con tempo buono, poca gente al Corso e quasi nessuna maschera.
Carrozze una o due; barberi, nella corsa, numero 6.
24. — Nei giorni 19 e 20 corrente, fu discussa in appello, in piena Consulta, la causa Alani e Luzzi.
Riuscì a sapersi che ai medesimi fu commutata la condanna di morte nella galera perpetua.
Agli altri correi fu minorata la condanna di un grado e a Tedeschi e Domenicali decretata la libertà.
24 Marzo. — Si era introdotta la moda di portare cappelli dalle larghe tese ed acuminati, con lunghe penne da un lato, detti alla tirolese, e vari giovani cominciarono ad adottarli.
La Polizia, ritenendo che le penne siano segnale politico, inviò l’ispettore Valentini dai cappellai a proibirle.
3 Aprile. — Alcuni impiegati governativi si lagnano che sulla mesata del corrente aprile sia stata