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Si assicura da molti che nel caso d’invasione napoletana, cui non si potesse resistere, s’incendierà Roma, ed il Governo si ritirerà in Ancona distruggendo tutti i paesi intermedi.

L’agente consolare inglese s’intimorì per un tal disegno ed avvisò, confidenzialmente, i suoi nazionali di provvedere alla loro sicurezza.


14. — Nell’Assemblea Costituente, nella tornata dei 13, il Ministro di grazia e giustizia lesse un rapporto col quale sottoponeva alla clemenza della Assemblea la situazione del barone Sabariani di Benevento, detenuto, nel forte di Castel Sant’Angelo, e di altri 25 individui, da un anno circa, rei politici per amore della libertà italiana1.

L’Assemblea, penetratasi della cosa, gridò grazia. Quindi, il popolo, appoggiando con applausi e con grida di grazia, fu decretato che all’istante andasse l’ordine della scarcerazione.

Interpellato il Ministro dell’estero se i due inviati della Repubblica Romana a quella Francese fossero stati ricevuti, rispose che tanto il presidente della Repubblica, quanto il Ministro degli affari esteri li avevano ricevuti, ma officiosamente soltanto2.

Il Ministro delle finanze assicurò che il cambio della carta monetata era disceso al 14 per %.

15 . — Il dì 13 corr., per ordine del Governo, fu condotto in Roma monsignor D. Giuseppe Ve-

  1. Vedasi il il Monitore Romano del 14 di marzo.
  2. I due inviati furono Pietro Beltrami e Federico Pescantini.