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Dopo il teatro, il povero Pulcinella fu arrestato; ma, conosciutosi che non fu esso che pronunziò la sentenza di morte alle bestie nere, al mattino fu rilasciato.

Marforio, che in siffatte cause è il difensore d’ufficio dei rei, si era preparata la difesa. Egli provava che il suo patrocinato si era condotto prudentemente nel domandar consiglio, e se la platea, ad unanimità di voti, volle pronunziarsi sul colore, la colpa non è del cliente, che neppur confermò la sentenza.

La parte offesa poteva andare in Cassazione; ma non si rammaricasse se, invece, riporterebbe un fiasco.

Marforio, avendo la parola libera, sul principio che in faccia alla legge.... son tutti eguali, voleva domandare al fisco perchè fosse lecito ad un altro pecoraro, suo amico, che aveva in custodia e non in proprietà due immensi branchi di pecore, bianche e nere, di poter a piacimento, ed in odio del color che portano, sempre ammazzare le pecore bianche e perfino, il giorno 24, scannare due agnelli.


5. — Ieri i giudici della S. Consulta di turno, nelle sale di Monte Citorio, incominciarono la discussione dell’altra causa politica contro 58 prevenuti per il fatto dell’autunno dello scorso anno, verificatosi in Trastevere, nel casino Aiani.

La seduta prosegue anche oggi e forse per altri due giorni.

L’Aiani è difeso dall’avvocato Palomba.

Naturalmente, i titoli, secondo il vigente codice, sono di pena capitale ed i cittadini mostrano ansietà di conoscerne le condanne.