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574 | diario roncalli |
Fece sensazione che il Papa andasse ad osservare le barricate a porta del Popolo, discendendo dalla carrozza.
Ai 22 fu smantellato il ponte di ferro a S. Giovanni de’ Fiorentini.
Nello stesso giorno monsignor Randi, direttore generale di Polizia, annunziò che, per precauzioni militari, fino a nuova disposizione, si chiudevano le porte
Salara,
Maggiore,
S. Sebastiano,
S. Paolo,
S. Pancrazio,
restando aperte le altre dall’alba del giorno sino ad un’ora di notte.
Dispose, inoltre, che tutti i cittadini, al segnale di 4 colpi di cannone, si dovessero ritirare in casa, e si dovessero chiudere le botteghe e le finestre.
Nella sera fu proibito, da sentinelle avanzate, il passeggio da piazza Colonna ed altre strade conducenti a Montecitorio.
Tali misure erano bene intese poiché la sera dei 23 vi fu un movimento rivoluzionario nell’interno della città.
Una banda d’insorti romani, divisi in varii punti della città, mal diretti e mal provveduti di armi, e tra questi alcuni Garibaldini, penetrati in Roma clandestinamente, con vestiario tolto agli zuavi morti, assalirono la forza pubblica a Campidoglio e in altre contrade e riuscirono ad uccidere varii militi; ma in fine furono sbaragliati.