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La Polizia, inoltre, informata che varie armi siansi introdotte in Roma e che molti Garibaldini sieno entrati clandestinamente, ordinò visite straordinarie alle locande, perquisizioni e, nella decorsa notte, si fecero varii arresti di sospetti.


1° Ottobre. — In seguito al movimento di Garibaldi in Viterbo, si fecero diversi arresti politici. Fra i notabili è un certo De-Luca.

In Roma, similmente, si arrestano, ogni giorno, varii individui sospetti, disoccupati, forestieri, e ora si adottarono misure di precauzione temendosi qualche movimento interno. Nuovi rinforzi di truppe s’inviarono alle frontiere.

Alcuni giovani inesperti partirono da Roma per incontrare Garibaldi, tra cui un Negri, figlio del negoziante, e furono arrestati e condotti a Roma.


8. — La Polizia prosegue ad arrestare esteri sospetti e Romani, già pregiudicati in linea politica. Tra gli ultimi arrestati è il sarto Reanda.

Varii rinforzi di truppe di linea, cavalleria ed artiglieria, fatto giorno, vengono inviati sui punti occupati, o minacciati dagli insorti.

Alcuni fatti d’armi, che si annunziano contradtoriamente, sarebbero stati favorevoli alle truppe pontificie.

A Bagnorea, in numero di tre o quattro mila tra zuavi ed antiboiani, avrebbero respinto una banda di 300 liberali, lasciandone, però, nel conflitto, tra morti e feriti 60 e 180 prigionieri.