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Ciò fu in seguito all’essersi veduti alcuni legni sospetti nelle vicinanze di Civitavecchia, i quali issarono bandiera rossa, dopo le cannonate sparate dalla corvetta pontificia.

In seguito all’apparizione della fatale bandiera rossa, la Polizia, nella sua prudenza, stimò opportuno di muover guerra ai nastri di tal colore.

Domenica, 19, il maresciallo della brigata Campitelli, entrato nell’ufficio della Pescheria, vedendo un impiegato con piccola cravatta rossa, gli disse che, per un riguardo all’ufficio, non l’arrestava, ma che immediatamente si togliesse quella cravatta.

I liberali van dicendo, con segretezza, che entro il mese entrante le cose romane saranno risolute con qualche tentativo ardito.


22 Giugno. — Un liberale, che sembra bene informato dell’andamento delle cose, assicurò che efficacemente si lavora per un movimento rivoluzionario in Roma, e che l’Inghilterra coadiuverà Garibaldi, con mezzi pecuniari e materiali.

Si dice che, ultimamente, venne in Roma il generale Durando, il quale avrebbe parlato col Papa e col cardinale Antonelli, accennando, in genere, alla posizione difficile e perigliosa della S. Sede per il contegno assunto dai liberali emigrati, quantunque il Governo italiano, fedele alla Convenzione, si adoperi a contenerli.

Però, unico mezzo, in tanto frangente, sarebbe di ammettere una guarnigione italiana nei dominii pontifici, la quale avrebbe per unico scopo di garantire l’autonomia del Governo papale.