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Naturalmente, lo scopo essenziale è di mover guerra agli impiegati, ponendoli in diffidenza pubblica, di provocar quindi, dalla superiorità, la loro destituzione e di aspirare, liberamente, alla sostituzione di essi.

Ciò produsse malumore negli impiegati, forse anche timore di essere espulsi; ma non l’effetto di migliorare la crisi teatrale.

Alcuni impiegati governativi, non sapendo che farsi dei biglietti teatrali regalati, cercarono di negoziarli con qualche genere commestibile, ed essendo loro stato ricusato, preferirono di lacerarli1.

La sera dei 10 corrente, la galleria Dantesca, che è presso fontana di Trevi, fu scossa da una detonazione strepitosa, prodotta da un grosso petardo che cagionò un generale allarme. Fu causa d’immediata chiusura degli adiacenti negozi, e provocò straordinarie cautele negli abitanti che fortificarono le loro porte.

Lo sparo era forse un residuo di quelli fatti, nelle notti precedenti, per l’anniversario della promulgazione della Repubblica romana nel 1849.

Intanto, non portandosi alcun rispetto al poeta della Divina Commedia, i gendarmi si recarono presso l’edificio consacrato recentemente alla gloriosa sua memoria e praticarono una delle tante perquisizioni che, secondo il solito, riusci frustanea.


  1. Basterebbe ciò solo a provare come il Governo pontificio avesse perduto in Roma ogni potere.