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1867 | 553 |
Un ragazzo lo rimproverò e lo zuavo, afferratolo per un braccio, lo percosse barbaramente con pugni e calci, e fu d’uopo che accorresse, per quanto dicesi, anche un sacerdote a toglierlo dalle sue mani.
6. — Alcuni liberali moderati si lusingano che l’invio di nuove reclute non pregiudichi la comune causa; che, anzi, sia un motivo legittimo al re di Italia per riguardare tali fatti come una infrazione alla convenzione sul non intervento, il quale, invece, si va chiaramente consolidando sotto simulate forme.
Più, aggiungono che i volontarii che ora partono si riuniranno agli emigrati romani per eseguire misteriosi progetti.
Ogni giorno si verificano ragioni di malcontento per il contegno degli zuavi.
A porta del Popolo, essendo essi di guardia in queste ultime feste, regolando a lor capriccio, e sempre con poco garbo, il passaggio delle carrozze, ora facevano sospendere il corso a quelle che entravano, ora a quelle che uscivano, con immensa confusione.
8. — Vi è stato un momento che si era accreditata la voce che l’inviato Tonello fosse partito da Roma.
Ciò non sussiste e, invece, tratta alacremente sui negozii della sua missione col cardinale Antonelli, con monsignor Franchi, con diversi cardinali.
Questo personaggio, distinto per meriti, che sembra un altr’uomo missus a Deo, fece incontro generale, e particolarmente in coloro che ebbero l’opportunità di avvicinarlo. Ed io ve ne parlo per fatto