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1867 | 543 |
Alla porta del Popolo fu arrestato un conte Montanelli di Ravenna, latore di molte lettere a’ rivoluzionarii.
Il Papa, nel giorno 27 di dicembre, ricevendo la ufficialità, accennò loro questa trama, e soggiunse che dalle lettere sequestrate si rilevava che la rivoluzione doveva essere sostenuta principalmente da alcuni individui appartenenti alla milizia, i quali dovevano mettersi d’intelligenza con varii settarii, tra cui erano quelli che avrebbero somministrato il denaro occorrente.
Il Papa terminò col dire che aveva tutta la fede nell’armata della S. Sede, alla quale era affidata la tutela dei suoi diritti, che se pure avessero dovuto cedere, mai l’avrebbero fatto vilmente e compromettendo il proprio onore.
Ieri, ultimo giorno dell’anno 1866, il Papa, secondo il solito, andò al Te Deum al Gesù. Colà si era preparata una delle solite dimostrazioni di applausi.
8. — Il commendatore Tonello prosegue regolarmente le trattative colla speranza di giungere a qualche accordo sulle cose ecclesiastiche.
Gli ufficiali di tutti i corpi, da varii giorni, ebbero ordine di dormire in caserma.
I volontari che combatterono nelle guerre italiane, ritornati a Roma, furono vincolati da precetto di ritirarsi a casa a due ore di notte.
Per la vigilia dell’Epifania la Polizia, temendo qualche tumulto, mandò un ordine ai medesimi che all’Ave-Maria dovessero ritirarsi a casa. Però, il