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Le truppe francesi incominciarono a partire fedelmente, a norma della convenzione del 15 settembre

    loroso agli impauriti nostri oppressori, consolante a noi, che dopo diciott’anni rialziamo la froute e rivediamo Roma padrona de’ propri destini.

          «Si stampi profondamente questo gran giorno nella memoria e nel cuore d’ogni Romano che sente la carità, e senti l’avvilimento della patria.

          «Questo giorno, 14 Decembre del 1866, apre tutta un’Èra, l’Èra che dovrà vedere al fianco del Magistero religioso, libero francato dal sozzo contatto d’abbonito dispotismo, Roma anche essa libera, anch’essa fiorente.

          «A noi dunque, o Romani, la grand’opera. — Una tarda giustizia ci rimette in pugno il destino del paese, da tanto tempo non nostro. I/ora è decisiva, solenne. Il mondo ci guarda tutto, commosso, agitato in sensi diversi ed opposti. Noi, forti della forza d’un diritto imprescrittibile, risoluti ad esercitarlo senza offendere menomamente i diritti del potere spirituale, prepariamo al grande avvenimento l’animo, la mente e all’uopo il braccio. Non vane parole, non moti sconsigliati, non agitazioni isolate, intempestive. Via dalle nostre file chi altro tributo non sapesse recare in questa solenne necessità di estremi e gravi proponimenti.

          «La patria abbonda vivadio e d’ardire e di virtù cittadine, e il giorno supremo lo vedrà. Di vuote, scomposte manifestazioni non ha d’uopo. Sarebbe ciò appunto quello, a che più anelano i nemici nostri, gli speculatori di torbidi, i sognatori di nuove straniere intrusioni, che molti, e frodolenti ci attorniano, ci spiano, c’insidiano.

          «Su d’essi, non dubitate, pesa instancabile lo sguardo di chi veglia alle vostre sorti. Ma contr’essi è mestieri altresì, è bisogno altissimo d’unità, d’ordine, d’attitudine forte, risoluta, ma calma nel periodo che ci divide dal compimento dei nostri voti. Raccogliamoci, diamoci la mano tutti, tutti serriamoci intorno al nome e alle glorie di Roma.

          » In nome della patria, che niun filo delle nostre forze vada in questi momenti solenni sperduto. Così uniti, compatti, atten-