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Intanto il dovizioso Marignoli, avendo saputo che il tenore era stato multato di scudi 50, commiserando il suo stato economico, perchè padre di numerosa famiglia, stimolato da sentimenti filantropici, mandò al medesimo la indicata somma.

Conosciutosi ciò dalla Polizia, chiamò il Marignoli e gli comunicò un decreto di esiglio.

Questi dovette obbedire; ma, prima di partire, sospese i lavori di una grandiosa fabbrica, che stava costruendo presso S. Silvestro in Capite con riuscita sulla via del Corso, lasciando così senza lavoro circa 300 artisti.

Nella sera dei 22, al teatro Valle, si rappresentò la commedia del Goldoni intitolata «Le baruffe chiozzotte».

La scena, essendo veneziana, vi fu dimostrazione italiana con applausi, evviva, ecc.


6 Novembre. — Gli arresti e le perquisizioni politiche proseguono.

L’atteggiamento minaccioso della Polizia e del partito reazionario tiene in isgomento la popolazione.

Essa trae conforto dalla voce sparsa che l’imperatore Napoleone, per risparmiare alla città eterna stragi di sangue, coll’assenso della partenza, abbia concertato l’immediato ingresso delle truppe italiane.


13. — Varii italianissimi, per festeggiare l’ingresso del re d’Italia a Venezia, nella mattina dei 7, sentirono la messa nella Chiesa di S. Marco.