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Alle ore 8 pomeridiane l’Assemblea si riunì in seduta pubblica, ed il ministro degli Esteri (Rusconi) lesse un dispaccio del Preside di Ferrara, col quale partecipavasi che, essendo stata inviata una deputazione al generale Haynau per conoscere lo scopo dell’avvicinamento delle truppe austriache, il medesimo rispose aver quello di una riparazione per l’onta fatta al Console austriaco, per l’uccisione di tre Austriaci commessa nei giorni scorsi, ed infine per la proclamazione della Repubblica.

Quindi proporre le seguenti condizioni:

1° Cessione delle porte della città;
2° Consegna degli autori dell’uccisione dei tre Austriaci;
Atterramento delle barricate1:
4° Mantenimento di 10 mila uomini;
5° Consegna dell’Ospedale militare;
6° Pagamento di scudi 200 mila, più sborso di scudi 6 mila per indennizzo al Console Austriaco;
7 Sei ostaggi per garanzia;
8° Inalzamento dello stemma pontificio.

L’Assemblea, dopo tale lettura, si dichiarò in Comitato segreto. Quindi riaperse l’adunanza pubblica, e decretò che si dessero le disposizioni perchè tutti i cavalli e muli non uscissero dallo Stato della Repubblica;

quindi che la Civica consegnasse le armi per passarle alla Civica mobilizzata.


  1. Questa condizione manca nel nostro Diario, e noi l’abbiamo tolta dal dispaccio di Carlo Mayr, publicato nel Monitore Romano del 22 di febbraio di quell’anno.