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12 Aprile. — La sera dei 12 corrente riuscì splendidissima, celebrandosi l’anniversario del ritorno del Papa da Gaeta e l’incolumità nel disastro di S. Agnese con grandiose e generali luminarie.

Si distinguevano, fra le altre, per splendidezza e gaiezza, il Foro Agonale, la piazza Farnese, quella della Minerva, ecc.

Tanta pubblica esultanza poco mancò che non si convertisse in una seria e memoranda catastrofe.

Imperciocché, alle 10 ed un quarto, fu esploso, nella via della Palombella, in prossimità della piazza della Minerva, e precisamente sotto l’abitazione del mercante Bianchi, una bomba.

Rimase ferito, con qualche gravità, nella gamba destra, Filippo Parma, romano, di anni 42, vaccinaro, e, leggermente, Geltrude Bianchi, Virginia Bartoli.

Questa, a parere dei chirurghi, avrà la sventura di restare impedita in un ginocchio.

Fu vera fortuna che non vi fosse in quell’ora tanta folla di popolo, per non deplorarsi le inevitabili conseguenze di un trambusto e dell’inconsiderato fuggire.

Però, nella vicina piazza della Minerva, dove gli spettatori erano più numerosi, alcuni tentarono di mettersi in salvo colla fuga, altri col gridare, ed allora vi fu chi venne rovesciato in terra; ma alcune voci rassicuranti di «Viva il Papa» e l’agitare di fazzoletti presto ricondussero la calma.


    commissione del Comitato Nazionale Romano, delle aggressioni e dei furti commessi in Roma dal 20 di febbraio al 20 di maggio del 1862. Essi raggiungono il numero di cento sedici.