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504 | diario roncalli |
a perseguitare chi si attenti ad esprimere solamente il desiderio di avere una patria ed un governo migliore, o non vogliono, o non sanno, o non possono compire il primo dovere che ha ogni governo, quello di tutelare la vita e le sostanze dei cittadini.
» Già volge il quindicesimo anno che la Francia, mantenendo a Roma un Corpo di occupazione, conculca il diritto de’ Romani, togliendo ad essi la facoltà di farsi ragione da se stessi contro il mal governo de’ preti.
» Sia abuso di forza, o alta ragione di Stato, la causa che tiene a Roma i soldati francesi, essi, lasciando che si compiano impunemente latrocinii ed assassinii senza esempio, si rendono partecipi della infamia, che l’indignazione pubblica gitta per tali fatti in faccia al governo dei preti, che essi persistono a puntellare con ventimila baionette.
» La più lacrimevole e più sciagurata condizione di un popolo è quella che tocca oggi ai Romani, costretti a dover chiedere la salvezza della vita e delle sostanze allo straniero, che toglie loro la libertà. Ma il male è all’estremo e la necessità non ha legge.
» Quindi è, o Generale, che il Comitato nazionale facendosi interprete dei sentimenti de’ Romani, si rivolge a Voi, e vi chiede in nome dell’umanità e dell’onore, che vogliate almeno provvedere alla sicurezza pubblica.
» Roma è fatta l’asilo de’ borbonici, dei refrattarii alla leva, della feccia di tutto il mondo, che qui accorre sotto il pretesto di difendere il Capo della Chiesa.