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21 Novembre. — Da tre o quattro giorni furono, clandestinamente, diramati molti esemplari di un libretto intitolato: Le rivelazioni immunitarie di

    di riconoscenza e di protezione, e mandandolo intanto a dimorare entro un convento, per assicurarlo dalle indagini francesi. Beffato così e deluso il reclamo del Montebello, questi pubblicò il seguente

    Ordine del giorno:


          «Giovedì 10 settembre, sulle rive del Sacco, lungi 200 metri da un posto francese, il gendarme pontificio Samorini, senza provocazione alcuna, ha tratto due colpi di fucile sopra dei militari italiani inoffensivi.

          » Il Generale Comandante la Divisione, la cui missione è di impedire al confine, che il disordine non sia portato da un territorio sull’altro, decise che questo gendarme sarebbe tradotto innanzi un consiglio di guerra della Divisione. Ciò era suo diritto e suo dovere.

          » Ma il colpevole gli fu sottratto....

          » Gli rimase ora un dovere d’onore da compiere, ed è d’infamare pubblicamene l’atto, la cui punizione gli sfugge, e di respingere qualunque connivenza nell’impunità procurata.

          »Tale è lo scopo del presente ordine, che verrà letto in Roma il 24, 26 e 28 di questo mese, all’appello delle 11 ore per l’infanteria, all’appello delle 3 ore per la cavalleria e tre volte nei distaccamenti, di due in due giorni, a datare dal giorno che sarà ricevuto.

    » Dal Quartiere generale di Roma, il 22 settembre 1863.

    » Il Generale Comandante la Divisione d'occupazione,

    aiutante di campo dell’imperatore

    Firmato: C. di Montebello».


    » Onore dunque a De Merode nell’uno e nell’altro mondo!»

    (Cronaca Romana, 26 settembre 1863, numero iv).