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488 | diario roncalli |
uditore del cardinale De Silvestri e Commissario delle strade ferrate, abitante in piazza di S. Claudio
Il cardinale D’Andrea, amico intimo dell’avvocate, scrisse immediatamente a monsignor Sagretti, presidente della Consulta, perchè facesse sospendere l’atto di perquisizione e si recò in persona in casa dell’avvocato ad assistere alla perquisizione stessa, per le molte ore che durò. Egli, a quando, a quando, stimolava i gendarmi a sbrigarsi. L’atto fu consumato e riuscì frustaneo.
Anche all’avvocato Tancredi, per lo stesso titolo, e nello stesso giorno, fu fatta una perquisizione in sua casa, ma frustanea come tutte le altre.
25. — In seguito al furto dei processi Venanzi e Fausti, i politici arrestati per tale causa vennero passati alle segrete.
Il ristretto del processo fu già stampato nella stamperia segreta e ne furono tirate 400 copie. Si dice che alla metà di maggio si proporrà la causa.
Molti degli arrestati saranno difesi dalla procura dei poveri poiché i diversi avvocati criminali, per varie ragioni, si ricusarono di accettare la difesa1.
- ↑ Qui il Roncalli non è esatto, e ne riferiamo, a prova, ciò che intorno agli avvocati difensori in Roma, al tempo del Governo pontificio, si legge a pag. 54 delle Rivelazioni impunitarie di Costanza Vaccari Diotallevi, già da noi citate:
«Esiste una Procura detta de’ Poveri, alla quale per lo più sono addetti, in numero assai limitato, i meno versati nella giurisprudenza, tanto che rarissimo è il caso che alcuno di costoro goda in curia di qualche riputazione, frutto questa più della nullità dei compagni, che della sufficienza propria. E perchè poi si paga dal Governo a’ costoro uno stipendio mensile, si ha