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in Europa reclamando giustizia. Noi crediamo che sarà ascoltata. Che se noi fosse, voi avrete esaurite tutte le prove di saggezza civile che possano chiedersi ad un popolo, perchè si mostri degno de’ suoi alti destini. E chi sarà allora che oserà di tacciare l’Italia e voi di avventatezza se prenderete soltanto consiglio dalla disperata situazione che una ostinata prepotenza ci volesse imporre?

» Romani! noi non dobbiamo dirvi: preparatevi, poiché vi sappiamo già pronti. Noi vi diciamo anche una volta: frenate per poco le giuste ire vostre e la vostra naturale fierezza. Mostrate anche una volta al Mondo che voi siete capaci di dominare voi stessi.

»Noi, lo ripetiamo, abbiam fede che l’ora della giustizia sia vicina a suonare. Ma se la voce del Re vi dica che fu impotente ad ottenerla, voi mostrerete all’Europa che il popolo romano è ben degno di essere il popolo della capitale d’Italia, voi proverete anche una volta che se sapeste usare il senno di Fabio, vi è più facile ricordare che scorre nelle vostre vene il sangue di Decio e di Camillo.

» Viva l’Italia — Viva il Re Vittorio Emanuele.

» Roma, 12 agosto 1862.

» Il Comitato Nazionale»1.


  1. Non abbiamo bisogno di ricordare al lettore che, in quei giorni, avvenne la malaugurata spedizione garibaldina che finì ad Aspromonte.