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460 | diario roncalli |
Il Passaglia, prevedendo che la deliberazione sarebbe accaduta senza essere chiamato, protestò, avanti al cardinale Altieri ed in scritto, appoggiandosi alle Costituzioni, Brevi, ecc., i quali prescrivono che quando l’autore è presente, debbonsi al medesimo comunicare le ragioni per le quali si condanna il suo scritto, accettarne le deduzioni ecc.
19. — La mattina dei 15 corrente la Polizia ordinò l’arresto dell’abate Passaglia1.
Vi furono inviati, per tale effetto, al suo domicilio, al palazzo Spada:
Il capitano Freddi,
I brigadieri Dal Monte,
Zappolini,
Pancaldi,
non che altri gendarmi.
L’abate Passaglia potè fuggire e così si procedette ad una rigorosa perquisizione col sequestro di due bauli di stampe e manoscritti2.
Naturalmente, in tale operazione essendosi fatta qualche eclatanza (sic), molto si parlò e commentò.
Intanto il Passaglia, nella mattina seguente, partì alla volta del regno italico, e ai 17, alle 3 1|2 pomeridiane, giunse a Poggio Mirteto.
9 Novembre. — Nel giorno di S. Carlo i promotori degli applausi si fecero la loro solita dimostrazione.