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1861 | 459 |
La Polizia sequestrò un pacco dell’opuscolo1, o lettera del Passaglia, colla direzione al cardinale D’Andrea.
N. B. Il pacco era proveniente da Spoleto e diretto allo spedizioniere apostolico Fausti col recapito al Cugnoni, e quindi con altra direzione al cardinale D’Andrea2.
L’abate Passaglia si recò a far visita ai nuovi cardinali quando ebbero il cappello; ma non fu ricevuto.
È da notarsi che uno di questi, cioè Quaglia, è suo compigionante (al palazzo Spada) e che ricusò formalmente la di lui visita.
Si assicura, generalmente, che, per ordine Sovrano, siasi adunata straordinariamente la Congregazione dell’Indice e di più un’altra congregazione di cardinali per esaminare l’opuscolo del Passaglia, e che, in seguito a ciò, l’opuscolo stesso fu condannato all’indice.
- ↑ L’opuscolo era intitolato «Che cosa è il così detto Partito cattolico?» e in esso legge vasi una specie di Apologia del Passaglia.
- ↑ Il pacco fu portato, in isbaglio, al Fausti, il quale, supposto che contenesse un opuscolo del Passaglia, non solo si recò ad avvisarne il direttore generale di Polizia; ma fece seguire il vetturale, quando andò a riprenderlo, per riferire poi alla Polizia stessa ch’era finito in casa del Cugnoni.
E un uomo, che si mostrò, con molti fatti di simili genere, fedelissimo al Governo pontificio, fu poi, specialmente perchò famigliare dell’Antonelli, colpito dal De Merode, nemico acerrimo del segretario di Stato.
Si voleva con ciò, dalla potente fazione del prelato belga, scalzare il potere del cardinale italiano.