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 1861  447

Nelle scuole del collegio romano vi sono ragazzi studenti di vario colore politico, e spesso si verificano attriti, questioni.


          
          » Se il morire è proprio di tutto quello che nasce, è sovrumana cosa il risorgere. E coloro che con l’opera del senno o della spada si fanno aiutatori e braccio di un popolo risorgente, rimangono per noi quasi la personificazione immortale di quel divino spirito che sparge dappertutto la vita.
          » Più d’altri fu serbata al Conte di Cavour questa personificazione sublime nella rediviva nostra patria. Massimamente per opera di lui echeggiò di nuovo alla vista del porto V antico saluto Italiani, Italiani: per lui alle vecchie ed umiliate bandiere della città, sempre sorelle e sempre divise, fu sostituito raggiante di fede e di amore, raggiante di un avvenire indefettibile, il trionfale vessillo della nazione, che la sua gagliarda mano era ornai per piantare sulla cima invocata del Campidoglio! Ahi che la gramaglia doveva circondare quel vessillo augurale! Tutto un popolo prima di ricongiungersi nell’antica Roma, si trova ricongiunto dallo stesso dolore intorno ad una bara: e quella corona che, assai più pura e solenne degli allori dei Cesari, Roma novella aveva apparecchiato per la fronte del maggiore cittadino d’Italia, ora è deposta sul capo di un estinto.
          » Ma se Camillo di Cavour è scomparso, pensiamo che la nostra speranza, invece di spegnersi, vuol raddoppiarsi sul suo stesso sepolcro. Facciamo che sulla traccia imperitura del grande uomo si avanzi animoso il passo di un gran popolo. Ed allora la Provvidenza moltiplicherà sul cammino di questo popolo il numero degli nomini grandi.
          » Al successore di Cavour ed al Parlamento si appartiene di recare al designato termine il colossale edificio della italica redenzione c della italica unificazione.
          » Appartenga a noi di trarre dal sepolcro del grande defunto i nostri auspici immortali: e continuare per essi il culto di un uomo che le altre genti c’invidiarono, il culto di un nome che sarà ornai inseparabile da quello d’Italia, e che nel presente compianto d’Europa contiene già la riverenza di tutti i secoli avvenire.