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Allora denudarono le sciabole, e, senz’altro, le volsero indistintamente sul popolo menando colpi decisivi. Il popolo rispose con bastonate, sassate e pugnali, e ne derivò un conflitto nel quale furono varii feriti, contusi, ecc.

In Alibert vi è la sola musica e vi canta un Agostino Dall’Armi (marito della brava Ponti, prima cantante), discreto tenore.

Questi, in faccia all’Italia, commise il grave delitto che, mentre altri cantanti italiani ricusarono di scritturarsi per i teatri di Trieste e Venezia, egli accettò. Si ebbe applausi in passato.

I liberali romani vollero rimproverargli la condotta tenuta, e, appena si presentò sulle scene, lo accolsero con strepitose fischiate, che furono continuate sino alla fine, ad ogni aria che cantò.

Vi era molta gendarmeria, birraglia e Francesi con fasci d’armi.

Circola per Roma un foglio di soscrizione per un monumento a Cavour1.


  1. Ecco il programma di sottoscrizione pel

    Monumento Nazionale

    Al Conte Camillo Benso di Cavour.


          «Questa commozione vivissima d’ogni parte d’Europa, questo tributo d’un compianto unanime al sommo Italiano che la morte ci ha rapito, dimostrano che per l’umanità la scomparsa di un grande uomo non è meno sentita e meno acerba della scomparsa di un gran popolo. Vi è qualche cosa di profondamente comune fra i destini di un paese e quelli dell’uman genere.

          » Oh non potremo piangere abbastanza sopra questa tomba che così di subito, così prematuramente, e nel meglio del bisogno, ha inghiottito tanta nostra gloria e tanta nostra speranza!