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fu dono speciale del cielo all’Italia nostra, ma fu dono meritato, poiché gl’italiani erano degni al fine d’uomo sì grande.

» Roma, 9 giugno 1861.
» II Comitato Nazionale Romano».


Nei giorno 13 corrente venne arrestato, per cose politiche, un Francesco Benzi, ex-impiegato, dimesso dalla censura.

Nel giorno 15 corrente mori Ignazio Freschi, notissimo pizzicagnolo, incontro a S. Carlo al Corso, uno fra i più caldi papalini.

Un bell’umore andò a Porta-Leone, dove si portano le bestie morte, e denunciò che era morto un somaro e che perciò andassero a caricarlo; per tale effetto lasciò l’indirizzo della casa del Freschi.

Temendosi che il cadavere fosse fischiato, se ne fece il trasporto il giorno 16, alle 4 pomeridiane, colla sorveglianza della Polizia.

Nella sera dei 16 tornò ad agire il teatro Alibert. Mezz’ora prima dell’Ave-Maria, quaranta gendarmi passarono da piazza Colonna, e quindi, imboccando per il Corso, si recarono, a passo militare, ad occupare, preventivamente, il teatro.

Naturalmente, si declamò che fosse un quid-simile della dimostrazione fatta altra volta dal boia a porta Pia.

Lo spettacolo ebbe luogo. Platea piena. Applausi strepitosissimi e prolungati. Grida di brava e di bis che fu accordato in una parte.

Dei gendarmi pochi erano visibili; ma sembra che ve ne fosse un centinaio.


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