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Però, realmente, in altri luoghi, si fecero dimostrazioni straordinarie, tra cui a Norcia, dove si prosegui il carnevale per altri quattro giorni.

Intanto un battaglione francese si schierò per prevenire collisioni in piazza Colonna.

Infatti, la tranquillità non fu menomamente turbata.

In un angolo del Quirinale fu trovato scritto «Camere mobigliate d’affittarsi per poche ore».

Nel giorno 15 corrente, alle 5 pomeridiane, il Papa recossi al Quirinale, prevenendo di visita il re e la regina, che si recarono ad incontrarlo sulla soglia.

Una turba dei soliti acclamanti papalini si fece trovare nel cortile del Quirinale e, agitando fazzoletti in aria, gridò: «Viva Pio IX, viva Francesco II».

Nella sera della dimostrazione italiana, per quanto si assicura, il popolo era tutto armato di pistole a revolvers e pugnali per dare la riavuta dei 19 di marzo ai gendarmi pontifici, che già si trovavano coi cavalli insellati a piazza del Popolo e nell’atrio di Monte Citorio.

Si aggiunge che, agli sbocchi delle strade, erano pronte otto persone con funi onde stenderle alla venuta della cavalleria per precipitarla in terra.

Fortunatamente, i Francesi evitarono l’azione dei gendarmi ed il tutto, come si disse, procedette con ordine e tranquillità.

Si assicura, generalmente, che il generale de Goyon, nel giorno 11 corrente, lesse agli uffiziali, (nel casino a piazza Colonna) un Ordine del Giorno col quale li invitava a sistemare i loro interessi