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 1861  409

Il re Francesco II sbarcò a Terracina alle 2 pomeridiane del giorno 14, e giunse in Roma a un’ora

    concordia, fu pure altra gran prova, aggiunta alle tante, del come l’intera popolazione di Roma si associ ai sentimenti, alle aspirazioni di tutta Italia, e divida le gioie e le speranze di questa gran Patria, a cui Roma pure appartiene. E la vostra dimostrazione non fu soltanto di giubilo e di patriottismo, ma fu pure una dimostrazione d’ordine e di disciplina veramente ammirabile: in mezzo a tanto popolo, in mezzo a tanto entusiasmo, non un grido riprovevole, non un pensiero men generoso: come dimenticaste i vostri oppressori, per rammentarvi soltanto dell’Italia e della sua gloria.
          » Il vostro Comitato Nazionale ve ne rende grazie, e rende pur grazie in nome vostro all’intera guarnigione e comando della gendarmeria francese, il cui contegno dignitoso e prudente si accordò coll’animo vostro e col vostro buon senso.

    » Romani!

          » Oramai una sola dimostrazione vi resta a fare: e questa coll’aiuto di Dio, vindice degli oppressi e sostegno delle giuste cause, avverrà fra breve, quando dall’alto del Campidoglio la voce di tutto un popolo redento griderà al mondo:

    VIVA VITTORIO EMANUELE RE D'ITALIA 1

          » Roma, 15 febbraio 1861.

    » Il Comitato Nazionale Romano».


          Lo stesso Comitato ripublicò, poi, il seguente articolo del giornale La Nazione di Firenze:
          «La dimostrazione nazionale avvenuta in Roma il giorno 18, della quale il telegrafo ci ha recato ieri sera la notizia confermata dalla nostra corrispondenza, è fatto di gravissima importanza. È una città intiera, che risponde alla sconfinata audacia di pochi tristi, i quali si affannano in ogni maniera a puntellare il trono che da ogni lato si sfascia e cade in rovina.

          » Noi attendiamo con ansietà i particolari di questa splendida vittoria che il Partito Nazionale ha riportato contro le mene dei