Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/401


 1860  375

dore dei pontifici, ed un uffiziale giunse perfino ad afferrare il morso del cavallo di un gendarme; ma neppur esso fu risparmiato dai colpi di squadrone; altri gridarono contro essi; ma tutto inutilmente.

» Ottenutosi così l’intento dell’intiero sgombramento del Corso, i gendarmi si ritirarono.

» Dopo pochi istanti, apparvero di nuovo turbe di persone per il Corso e certamente provvedute di armi per tentare una reazione.

» I gendarmi si stettero concentrati nel cortile di Monte Citorio ed una compagnia di Francesi si schierò sull’entrata per proteggerli; numerose pattuglie dei medesimi perlustrarono il Corso con tamburo, invitando le turbe a disciogliersi.

» Infatti, obbedirono senza ulteriori inconvenienti.

» Altri poi meditarono di appiccar fuoco alla caserma dei gendarmi, che è alla piazza del Popolo.

» Intanto si ebbero a deplorare molti feriti, alcuni de’ quali con pericolo.

» Si assicura che tra i feriti vi sieno due uffiziali francesi e due signore.

» Molti dei feriti tennero nascoste le denunzie, per timore di trovarsi compromessi colla Polizia1.

» Del resto i gendarmi menarono colpi senza compassione, inseguirono i fuggenti perfino dentro i portoni e caffè, non risparmiando nè vecchi, nè ragazzi, nè donne.


  1. A tutto il 21 corrente pervennero al tribunale criminale 16 relazioni di feriti, la maggior parte dei quali feriti con puntate di stili. — Roncalli.